Cippo di confine a Campogrosso

Campogrosso: uno dei cippi di confine tra la Repubblica di Venezia e l’Impero Austroungarico
posti nel 1751 (Visit Vallarsa)

Chi da Recoaro Terme al bivio dopo via Vittorio Emanuele prendesse la strada di destra che porta all’alpe di Campogrosso (quella di sinistra conduce da una parte alle Fonti Centrali e dall’altra al rifugio Cesare Battisti della Gazza), giunto al rifugio Antonio Giuriolo e parcheggiata l’automobile negli appositi spazi si inerpicasse su per i sentieri ad un certo momento si imbatterebbe in cippi scolpiti formati con pietre squadrate a piramide tronca di una certa dimensione che il passare del tempo ha provveduto a corrodere. Fino alla fine della prima guerra mondiale (1918), su queste alture correva il confine tra l’allora Regno Italico e l’Impero Austroungarico. Quel confine precedentemente divideva la gloriosa Repubblica di Venezia dall’impero Austroungarico. Dopo lunghe discussioni nel 1751 si era giunti ad un accordo che aveva portato al posizionamento di 13 cippi ancora visibili con inciso sulla faccia rivolta sul versante veneto lo stemma di Venezia, su quella rivolta al versante  austriaco quello di quell’impero e su tutte e due le facce la data 1751. Data e stemmi, seppure corrosi, sono ancora leggibili.

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