Nell’antica biblioteca di Praglia, sul leggio del badalone (armadio che conteneva i libri liturgici) è esposto un corale del 1600 in pergamena. Il testo è ancora scritto a mano, sebbene la stampa abbia già fatto la sua comparsa nel 1450. Il testo musicato riprende dei brani liturgici che i monaci cantavano nella varie ore della giornata secondo l’antico dettato dell’Ora et labora benedettino. Il canto gregoriano (si notino le famose note quadrate), la cui origine è antichissima, è stato attribuito a san Gregorio Magno ed ha accompagnato la preghiera della Chiesa per secoli. Oggigiorno questa tradizione continua nei monasteri sopratutto dopo la grande riscoperta ottocentesca dell’abbazia francese di Solesmes. (Sandro Carotta).