Enzo Santese: Poeta e intellettuale aperto al dialogo

Cenni biografici

Enzo Santese, critico d’arte, scrittore e poeta, generoso e instancabile promotore culturale nell’ambito della letteratura, del teatro e delle arti figurative, vive a Trieste, città dov’è nato e lavora. Laureato in Lettere Classiche (con tesi su un’editio critica sui primi 10 libri degli epigrammi di Marziale) e in Lettere Moderne (con tesi su “I riflessi delle avanguardie del ‘900 sull’oggi della ricerca artistica”). La sua produzione è vastissima e articolata e comprende traduzioni da autori classici, greci e latini, poesia, narrativa, saggistica. Iscritto all’ordine dei giornalisti, s’interessa da anni di problemi di comunicazione radiotelevisiva ed è autore e conduttore di varie trasmissioni radiofoniche e televisive, (RAI e Telecapodistria). Per vari anni ha partecipato alla trasmissione “Sconfinamenti” a Rai 3 e nel periodo 1997 2005 ha condotto in video la trasmissione “Artevisione”, settimanale di indagini culturali nel mondo dell’arte, a TeleCapodistria. Già docente di Lettere Classiche al Liceo e poi di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università, ha scritto testi anche per il teatro: dal 1985 al 1996 è stato direttore della sezione poesia del Festival del Teatro Indipendente di Pordenone. Le sue liriche sono raccolte nei volumi: Diapason, 1976; Cromie Lente, 1982; Sentieri di sommaco 1990; Velature emotive, 1992; Piani di volo, 1996; Chicca ascolta, 1999; Meridiani capovolti, 2001; Verdeacqua – versi in trasparenza, 2003; Orizzonti rivelati, 2004; Cenni e silenzi, nei ritmi della poesia, 2007; mareAmare, 2009, Salendo per luce prima, 2010.  L’abito della vita 2016, I luoghi e i sensi 2018. 

Per quanto riguarda la prosa si segnalano: Una spia nell’archivio del pettegolezzo (con prefazione di Enzo Garinei), Il vino, specchio per l’uomo (presentato dal prof. Perini), Sulle orme del prosciutto, Stabilirsi nell’altrove.

Fa parte del PEN Club Scrittori Trieste.

Dal 1985 per Il Gruppo Culturale “Aeì mèlos /Sempre musica” dirige e conduce il Corso annuale di approfondimento sulla materia dantesca (a Trieste, a Udine e a Capodistria), con particolare riferimento alla “Divina Commedia” e sul pensiero leopardiano.

È membro della sezione italiana dell’A.I.C.A. (Associazione Internazionale dei Critici d’Arte).

Ha fondato e diretto la rivista d’arte e di cultura contemporanea Amicando Semper (www.amicando.it), in Internet. È presente in molte antologie italiane e straniere; sue liriche sono state tradotte in ceco, francese, inglese, romeno, tedesco, polacco e sloveno. È stato invitato a numerosi festival di poesia ed egli stesso è direttore artistico di tre Festival: “Poetando”, a Trieste; il Festival della Poesia del Mare di Pirano (Slovenia) e di Venezia-Lido; il “Festival del pensiero in / verso” all’Istituto Romeno di Cultura di Venezia.

Enzo Santese: Ovidio e la Collana Millelire

La collana Millelire, edita da Stampa Alternativa, ha avuto un ruolo importante in Italia, legato anche alla controinformazione e al rilancio delle edizioni super economiche, vendendo milioni di copie. Tra le varie pubblicazioni vi compare anche “Medicamina faciei femineae”, trattatello scritto dal poeta Ovidio che Enzo Santese, con la sua consueta arguzia e attenzione, ha curato e tradotto nel 1993. Ovidio, già popolare autore dell’”Ars Amandi” e dei “Remedia Amoris” in questo libriccino insegna alle donne l’arte di truccarsi, pratica nella quale già serpeggia la vena demoniaca dell’arte della contraffazione, che tanto sarà avversata con l’avvento del Cristianesimo. In una traduzione elegante e raffinata, con un linguaggio agile e scevro da orpelli, Enzo Santese ci introduce nel mondo della cosmesi femminile in età romana.

La Poetica

Enzo Santese è un autore che per la sua ricchezza culturale, per le sue grandi doti di cordialità e per la sua unica capacità di aggregare poeti e artisti di formazione eterogenea, crea preziosi momenti d’incontro, di riflessione e d’intensi scambi culturali. Il suo talento artistico e comunicativo crea pregevoli occasioni intellettuali. La sua ricerca poetica è ricca di echi e influssi che riesce a fondere in un linguaggio originale, abilmente consapevole dell’uso del materiale poetico, destreggiandosi tra sinestesie, ossimori, metafore, dimostra di possedere una techne ineccepibile, pur mantenendo sempre lo uno sguardo aperto sulla contemporaneità.
Nella sua opera di ampio respiro, la dimensione spaziale e temporale è pervasa da sottili percezioni rammemoranti ed è sempre tesa alla ricerca della bellezza e dell’armonia come paradigmi imprescindibili.
Capace di cogliere senza indulgere le dinamiche aberranti del nostro tempo, riesce sempre ad aprirsi all’Altrove creando possibilità di relazione e d’interazione positive.

La sua produzione poetica è impregnata di cultura, senza essere per questo didascalica e i suoi versi fluiscono con scioltezza, pur essendo il risultato di un rigoroso esercizio stilistico. Enzo Santese nelle sue opere fa ricorso a un sapiente uso di quell’arte della sprezzatura cui fa riferimento Baldassar Castiglione.
La sua scrittura, ricca di profondità, si sviluppa con disinvoltura, grazia e leggerezza, dimostrando come anche il materiale ctonio, se trattato con competenza, possa assumere tratti di levità e sottigliezza.
Aliena da ogni forma di giudizio e dogmatismo, la poesia di Enzo Santese si libra in una dimensione universale e cosmopolita, senza però rinnegare le radici identitarie che la legano a Trieste e alle sue specificità psico-territoriali.

Focus

L’”Abito della vita” Battello Stampatore, 2016 con prefazione di Gabriella Valera e postfazione di Francesco Tomada, è una raccolta di poesie pervasa da un intenso linguaggio musicale che crea un’alternanza tra parole e silenzi, tra stasi e movimento. Il libro è caratterizzato da due sezioni: “In battere” e “In levare”, che esprimono due condizioni esistenziali diverse e che andando oltre la classica accezione musicale, fanno riferimento a una complessità e ricchezza di toni emotivi e speculativi che abbraccia vari aspetti e momenti dell’esistenza.

Le radici

Intellettuale dallo spirito libero e indipendente, affine per formazione culturale ai suoi concittadini Svevo, Saba, Tomizza e profondamente legato all’anima molteplice di Trieste, alla sua dimensione cosmopolita, alle sue aperture sul mare, Enzo Santese è capace di contaminare ogni città con il suo inconfondibile imprinting culturale di sapore mitteleuropeo, supportato da una profonda conoscenza della classicità greco-latina. La sua personalità versatile e trascinante, sempre generosa e coinvolgente, lascia una traccia profonda di gratitudine e positività in tutte le persone con le quali sa mettersi in contatto per creare occasioni poetiche e artistiche di grande valore.

Una poesia di Enzo Santese

Aria libera
nel 553° della nascita di Niccolò Machiavelli
3 maggio 1469-21 giugno 1527

“Fare el suo tristo tempo più suave” *
ecco che occorre a respirar aria
più pura in giorni di polveri acri
e di macerie in ammasso di corpi
inerti su orizzonti di nubi dense.
Torna luce in cunicoli di memoria
chiuso il quaderno dei pregiudizi
su pagine scritte con doni di virtù
in involucri di fortuna ora attesa
da apostoli veri dell’ozio poetico.

Enzo Santese

*Cfr.: Niccolò Machiavelli nell’introduzione a “La mandragola”

Lucia Guidorizzi

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