Palazzo ‘Camerini-Bembo’ – Museo della Terza Armata

Abstract

Documentiamo un’altra delle caserme di Padova, tra i principali monumenti storici della città. In un precedente articolo abbiamo dato conto della ex Caserma ‘Barzon’ di via Cesarotti oggi passata ai privati, in questo articolo presentiamo il Palazzo Camerini-Bembo, sede del Museo della Terza Armata.”La tradizione della città di Padova ad essere sede di importanti Comandi è proseguita negli anni sino al secondo dopoguerra, allorché la città ospitò il Comando della Regione Militare Nord-Est ed il Comando designato della III Armata, poi sostituito dal Comando dell’Artiglieria Controaerei dell’Esercito, quest’ultimo sino a pochi anni fa” (1).

Il palazzo “Camerini”

“Nel 1924 lo studioso padovano Oliviero Ronchi, direttore della Biblioteca dell’Accademia patavina di scienze lettere e arti, individuò in città nel Palazzo ‘Camerini’ di via Altinate la residenza del Cardinale Pietro Bembo. Il Palazzo, costruito nel 1400 e già della famiglia Borromeo, fu acquistato all’asta dal Bembo il 2 settembre 1527 per 1460 fiorini.

Nel 1500 Borgo Altinate era ai margini della città, quindi il Palazzo era immerso nel verde e i suoi giardini si estendevano fino a lambire il fiume. Il Cardinale Bembo ristrutturò il palazzo e lo colmò di opere d’arte, di una grande biblioteca e di un orto botanico facendolo divenire un centro di cultura, ospitando i grandi artisti del tempo e fra questi, nel 1537, Benvenuto Cellini (com’è ricordato nella targa in marmo murata sulla facciata dell’edificio).

Alla morte del Bembo, avvenuta a settantasei anni, il 18 gennaio 1547:

  •  il Palazzo e alcuni importanti dipinti della collezione passarono come dote alla figlia Elena che sposò Pietro Grandenigo appartenente alla famiglia patrizia veneziana che diede alla Repubblica quattro Dogi; i quadri rimasero nel Palazzo fino alla caduta della Repubblica di Venezia per essere poi venduti;
  • le collezioni d’arte, che per disposizione testamentaria non dovevano essere divise, a partire dal 1560 furono invece messe in vendita dal figlio Torquato, in gravi difficoltà economiche.

Il Palazzo dalla famiglia Grandenigo passò alla famiglia Farsetti per divenire di proprietà della famiglia Camerini dal 1847 al 1936. Il Duca Paolo Camerini il 16 settembre 1936 lo vendette per la cifra di Lire 550.000 al Comune di Padova; nel 1959 il Comune, avendo necessità di acquisire la caserma ‘Gattamelata’ in Piazza degli Eremitani, che in parte insisteva negli edifici che ora ospitano il Museo Civico, cedette il palazzo in permuta allo Stato per esigenze delle forze armate.

Il Palazzo dagli anni trenta è stato quindi sede di importanti Enti Militari e fra questi:

  • 1941 – 1943: Comando dell’Armata Italiana in Russia (Arm.I.R.) (2);
  • 1943 – 1945: Comando Territoriale Tedesco;
  • 1948 – 1953: Comando Quinto Corpo d’Armata;
  • 1952 – 1972: Comando Designato della Terza Armata;
  • 1972 –  2006: Comando Artiglieria Controaerea dell’Esercito;
  • 2006 – 2009: Comando Brigata Artiglieria Controaerei.

Il Museo della Terza Armata

Nel Palazzo ‘Camerini-Bembo’ il 30 agosto 1956 (che in quel periodo era sede del Comando Designato della Terza Armata) fu inaugurato, dal Generale Alberto Aliberti, il Museo dedicato all’Invitta Terza Armata che racchiude cimeli e documenti storici che ricordano le gesta compiute nel corso del primo conflitto mondiale dai Reparti e dai soldati della Terza Armata e fra questi se ne citano alcuni: Enrico Toti, Sandro Pertini (poi Presidente della Repubblica), Giuseppe Roncalli (poi Papa Giovanni XXIII), Giuseppe Ungaretti, Gabriele D’Annunzio, Francesco Baracca.

Il Museo della Terza Armata, che oggi dipende dal Comando Forze Operative Nord, oltre a rendere omaggio alle glorie del nostro Esercito offre agli studiosi di storia la possibilità di consultare documenti unici ed ai visitatori di conoscere, attraverso i cimeli, un periodo decisivo per la storia del nostro Paese.

Sotto il profilo architettonico il Palazzo ha un’interessante facciata di impianto classico, con un importante gioco di chiaroscuro dovuto a colonne in pietra al piano terra, poggioli e ampie finestre al piano nobile e un secondo ordine di finestre al piano superiore che movimentano l’insieme e danno monumentalità al Palazzo. Tuttavia, dell’originale complesso rimane solo l’edificio principale, che peraltro fu modificato nel Seicento e ristrutturato nel 1920 (con l’arretramento del porticato) e poi fra il 1936 ed il 1939″. (3)

1) Dalla Introduzione a Le infrastrutture Militari dell’Esercito Italiano a Padova, Gen. D. Enrico Pino, Comandante del Comando Militare Esercito ‘Veneto’. (alla data del Bando ‘on air 2012′)

2) Sede scelta in Padova:

– inizialmente, per pianificare e organizzare la costituzione dell’Arm.I.R. a seguito della specifica richiesta da parte tedesca di aumentare la presenza italiana in Russia (lettera di Adolf Hitler a Benito Mussolini, del 29 dicembre 1941);

– successivamente dal 9 luglio 1942 (data di costituzione ufficiale dell’Arm.I.R.) e fino alla primavera del 1943 per l’alimentazione dei Reparti.

3) Quanto sopra, con la documentazione fotografica, è una scheda relativa a ‘Palazzo Bembo’ tratta da: Le Infrastrutture Militari dell’Esercito Italiano a Padova del Bando “on air 2012” indetto dal Comune di Padova. La precisazione è necessaria perché, dal 2012 ad oggi, potrebbero essere intercorsi cambiamenti qui non riportati.
Progetto: a cura del Dott. Alessandro Cabianca, Presidente “Gruppo90-ArtePoesia”
Schede: a cura del Gen. B. (Aus.) Maurizio Lenzi
Documentazione fotografica: Mario Dal Molin, 1° Mar.llo Rino Del Pizzo, 1° Mar.llo Fabio Magrini, Sig. Marco Romanato. Coordinamento: Mario Dal Molin (Fotoclub Padova).

Maurizio Lenzi

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