Un artista parigino a Padova: Bertrand Barachin

Abstract

Un artista dai molteplici interessi, pittore e scultore, e con la capacità di far dialogare fra loro molti artisti, ha avuto l’avventura, anche per l’attiva partecipazione della moglie Cristina, artista padovana, di avviare collaborazioni tra Parigi, la sua città, e Padova, dove ora vive, con la creazione della Associazione Arte e Incontro e l’organizzazione di alcune mostre tra Parigi, Padova e Venezia.

L’arte di Bertrand Barachin

Ogni suo dipinto sottintende un racconto, sia quando dipinge gli avventori di un bar di Parigi o di Padova, o un senzatetto che di lontano guarda lo stesso bar e non gli si può avvicinare, sia quando dipinge i sans papiers o i rottami delle antiche barche sul letto del fiume Sile che trasportavano il legname da Treviso o dal Cansiglio a Venezia. Lo sguardo è sempre di partecipazione alle vicende umane, perfino di tenerezza nei confronti degli ultimi, con un tratto riconoscibilissimo che ha del fumetto (non so se piace a Bertrand questo accostamento), ma nel senso nobile di quest’arte in apparenza minore. La cura dei particolari, la visione d’insieme, la vivezza dei colori rendono i lavori di Bertrand piacevolissimi e lasciano trasparire una ricerca che non è solamente coloristica o pittorica, ma dettata da una attenzione alle vicende umane insieme benevola verso i vissuti ma polemica nei confronti di una società che discrimina e lascia indietro molti. Anche la visione del paesaggio urbano, le case, i grattacieli o meglio i condomini, i mercati, sembra febbricitante, alla maniera della poesia di Rimbaud o di Verlaine, non la solidità dei muri ma la fibrillazione e le vertigini di un mondo che ha perso stabilità e certezze, su cui è necessario interrogarsi perché se ne intravvede la possibilità della disgregazione, anche se può sembrare una disgregazione allegra, quasi gioco, fiabesca, coloritissima, forse felice: forse la felicità incosciente della fanciullezza di quei bambini che nascondono paure e angosce dietro un sorriso. Ma leggere la realtà attraverso una forma di scomposizione aiuta a coglierne i vari aspetti, non un insieme ma una molteplicità che le sfaccettature nella forma e le variazioni del colore rendono con notevole efficacia. Una ricerca che interroga la società e ognuno di noi verso un mondo che ci è vicino e che talvolta ci crea un disagio e di cui a fatica ci accorgiamo. Grazie a Bertrand per questo lavoro.

NB: Considerazioni in occasione della Mostra delle opere di Bertrand Barachin presso la Casetta del Piacentino a Padova organizzata da Daniela Nascimbeni, Gruppo DADA, 24-27 ottobre 2022

Notizie biografiche

in estrema sintesi: Diplomato alla Ècole nationale del Beaux-Arts de Paris. Assistente di Collamarini, 1972-1982 Incaricato dei corsi all’Institut International de la marionnette Direttore artistico della Associazione Arte e Incontro (scambi artistici tra Parigi e Padova-Venezia) Membro del comitato Francia-Olanda Fondatore dell’Atelier del Buttes-Chaumont Medaglia d’argento a New.York (Bilan de l’art contemporain) Attualmente vive a Padova

Alcune esposizioni

Collettive: Salon d’automne Formes Humaines Saintes (août ’95) Salon religio ’96

Personali: Galerie “Anne Colin”, Paris Galerie “Motte”, Genève Galerie “A  A”, Paris Saintes 1994, Bibliothèque municipale Saintes 1995, l’Hostellerie

Opere su commissione: Bressuire (’79): Monument pour une place publique Béton La Courneuve (’93): Sculpture pour l’école maternelle Résine Gordes (’84): Groupe d’entrée – Acajou Cadran solaire – Pierre du Lubéron Paris (’75): Sculpture pour l’Hôpital Broussais Résine Pont de Salars (’12): Monument pour un plan d’eau Résine

Sue sculture sono presenti in parchi pubblici in Francia e in alcune chiese. Messe in scena con: Fontana Rosa, Hossein, Le Quattro Compagnie Lazaro

Alessandro Cabianca

 

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