Alcune considerazioni in merito alla mostra “Zanzotto euganeo”

Abstract

Riportiamo l’intervento di Paolo Gobbi, vicepresidente del «Parco letterario Francesco Petrarca e dei Colli Euganei», in occasione dell’inaugurazione della Mostra “Zanzotto euganeo”, il 17 giugno 2023, al MAC di Teolo (Museo d’Arte Contemporanea “Dino Formaggio”). In questo contesto sono state presentate alcune nuove targhe del percorso letterario che il Parco sta da anni tracciando nei luoghi significativi dei Colli dove hanno soggiornato illustri personalità della letteratura italiana e veneta.

Palazzetto dei Vicari, sede del Museo Arte Contemporanea “Dino Formaggio”

Prolusione

Questa mia presentazione alla mostra «Zanzotto euganeo» necessita subito di una doverosa precisazione: non ho pensato nemmeno per un momento di salire sulla scranna dell’esperto studioso di Zanzotto, distantissimo come sono da quella meta, ma accontentarmi di offrire ai numerosi e titolati specialisti e a chi si avvicina in punta di piedi alla sua poesia da semplice lettore, qualche spunto di riflessione sul legame che il poeta trevigiano ha avuto con il territorio dei Colli Euganei e con la città di Padova.

Mattonella contenente un testo di Andrea Zanzotto
esposta alla Mostra Zanzotto euganeo di Teolo

Non cerchi dunque il visitatore di questa mostra che ci apprestiamo a inaugurare, appassionato o meno delle poesie di Andrea Zanzotto, meraviglie o sorprendenti novità del suo lungo percorso artistico. Qui si è cercato di mettere in risalto qualcosa che può a molti apparire già noto, ma forse in questa occasione mostrato con maggior evidenza o, se meglio vogliamo dire, con migliore completezza d’insieme. Questa riflessione sulla poesia di Zanzotto parte ancora una volta dal suo rapporto con il paesaggio, tema indiscutibilmente centrale e assoluto del suo itinerario poetico. Ma come si declina questo tema, al singolare o al plurale? Paesaggio o paesaggi? Se è scontato individuare nella parte settentrionale della provincia di Treviso l’universo paesistico protagonista della maggior parte dei suoi testi, ce n’è un altro che si evidenzia, con alcune somiglianze e molte palesi differenze, nella sua produzione poetica: i Colli Euganei. Questo arcipelago di colline che affiora nel cuore della pianura veneta ha catturato lo sguardo di Zanzotto in anni lontani, ma non è possibile stabilire quando per la prima volta il poeta ha visto gli Euganei, salendoci sopra per cogliere i possibili della tortuosità di una o di dieci stradine su dieci diversi orizzonti. In assenza di una data certa, mi è rimasta come unica opportunità quella di avvicinarmi il più possibile a quell’evento, per aggiungere poi le diverse tappe di questo quasi ininterrotto dialogo con questo paesaggio, attraverso le varie notificazioni di presenza nei Colli Euganei. Ho cercato di ripercorrere il rapporto di Zanzotto con questa realtà attraverso le possibili suggestioni suggerite dalle amicizie padovane, a partire dalle frequentazioni con quelli che chiamerei “gli ispiratori euganei”, che hanno indotto il poeta a ritornare più volte con i suoi versi a parlarci di questo paesaggio, e di constatare come questa sua insistita notificazione sia il segno di una attrazione continua e immutabile per i Colli Euganei.

Sonetto di Andrea Zanzotto esposto tra molti altri documenti alla Mostra Zanzotto euganeo di Teolo

Questa mostra, nata circa un paio d’anni fa durante una piacevole conversazione con l’amico Elio Armano a Pieve di Soligo, vuole evidenziare come questo nostro territorio, che per molti aspetti riflette la trasformazione negativa del paesaggio veneto di cui il poeta si è lungamente lamentato, curiosamente è stato preservato dalle sue invettive e descritto solamente per gli aspetti naturali originali e affascinanti, per la bellezza eccentrica, per la secolare e importante tradizione letteraria, senza indicarne gli aspetti del degrado che purtroppo molti conoscono. Di questa realtà Zanzotto ha saputo riconoscere le suggestioni letterarie, ritrarre le peculiarità geologiche, immergersi nel labirintico intrico dei sentieri che lo hanno tante volte ammaliato. Tutta colpa del Petrarca? O dei racconti euganei di Concetto Marchesi, di Diego Valeri, di Giovanni Comisso, di Giulio Alessi, di Vittorio Zambon, di Tono Zancanaro e di Giuliano Scabia? O di chi altro? Questo attraversamento da nord a sud compiuto da Zanzotto del paesaggio euganeo, da Teolo ad Arquà fino a Este e Calaone che viene qui testimoniato, forse ci aiuterà ad avere qualche risposta, o almeno a muoversi, formicolare con lui, invischiati dolcemente e acremente in successivi paradisi…

Teolo – Inaugurazione della Mostra Zanzotto euganeo al MAC (Museo Arte Contemporanea “Dino Formaggio”)
alla presenza del sindaco di Teolo Valentino Turetta e della assessora alla cultura di Teolo Raffaella Cosentino,
di Luisa Cigagna, in rappresentanza di Pieve di Soligo, assessore alla cultura,
di Paolo Gobbi per il Parco Letterario Francesco Petrarca e dei Colli euganei,
di Daniele Formaggio e di Giovanni Zanzotto

Paolo Gobbi

Immagini della cerimonia di inaugurazione della mostra

Le fotografie sono di Antonio Fiorito

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