Porta Portello (ovverrossia porticciolo), della cerchia muraria cinquecentesca veneziana, è attribuita all’architetto Andrea Bergamasco (1518), con un ponte a quattro arcate del 1784 e completato nel 1790, alla fine del quale sta la cappellina di Santa Maria dei Barcaioli.
Costituiva il terminale del famoso e molto popolato quartiere dello stesso nome per chi doveva recarsi o ritornare da Fusina-Venezia, percorrendo la magnifica Riviera del Brenta con il suo tipico Burchiello.
Speciale Porta gabelliera, era stata data in concessione alla Fraglia dei barcaioli addetti al servizio del trasporto di persone e merci per Venezia. Quartiere rinomato nel bene e nel male, il Portello manteneva il dialetto più rustico di Padova, animato da personaggi particolari con loro soprannomi, vi giravano mercanzie di ogni genere e i patrizi veneziani vi avevano costruito nei pressi palazzi molto frequentai e con storie loro (non mancava Casanova).
La Porta, con il relativo quartiere, decadde, abbastanza presto, nel 1842 con l’inaugurazione della nuova ferrovia ferdinandea. Pare accertato che nei moti indipendentisti antiaustriaci degli studenti del ‘48 Padova, (iniziati l’ 8 febbraio presso il Pedrocchi), partecipassero anche molti portellati rimasti senza lavoro per il declino irreversibile del loro quartiere. (v. nel sito Le porte cinquecentesche di Padova)
Lato interno della porta
Lato esterno della porta
Fregio sul lato interno sinistro
Fregio sul lato interno destro
La torretta con l'orologio vista dal lato esterno
Particolare dell'orologio
(Fotografie di Antonio Fiorito)