Il Museo d’Arte Contemporanea “Dino Formaggio” di Teolo

Abstract

Quest’anno è il trentennale di un piccolo, interessantissimo museo, il MAC, Museo di Arte Contemporanea “Dino Formaggio” di Teolo che merita di essere conosciuto e visitato anche perché funge da Centro culturale per questo antico borgo dei Colli Euganei con esposizioni, iniziative, eventi.

Dino Formaggio

Breve cronistoria del Museo

Non ci sono solo i musei nazionali, regionali o comunali, ma anche quelli territoriali, nati dalla generosità di qualche mecenate o da un atto liberale nei confronti del territorio. È il caso del museo d’arte contemporanea “Dino Formaggio” di Teolo, che trae il nome dal suo fondatore-donatore, il professore accademico di Filosofia dell’Estetica, Dino Formaggio (Milano, 1914 – Illasi, Verona, 2008), già docente a Milano, poi a Padova, e pure artista, dove aveva imparato ad amare quel territorio degli Euganei, collinare e di pianura e aveva deciso di fare una donazione di gran parte della sua notevole collezione al Comune di Teolo.

Se in una guida turistica o illustrazione dei colli Euganei si cercheranno i musei dislocati tra i colli stessi o nelle città adiacenti, forse non si troverà, almeno fino a pochi anni fa, il Museo d’Arte contemporanea “Dino Formaggio” allestito nell’antico Palazzetto dei Vicari della Serenissima dove la collezione ha trovato sede stabile dal 1993. Il MAC costituisce un vanto del Comune di Teolo (e della sua collegata Biblioteca, prima operante nello stesso Palazzetto), al cui territorio il professore era particolarmente affezionato. Dino Formaggio

Teolo (Pd), il Palazzetto dei Vicari

Il palazzetto dei vicari

Il palazzetto attuale è un piccolo edificio del cinquecento costruito sotto la dominazione veneziana sul precedente, sede della vicaria, giurisdizione civile e militare, dei Carraresi per il territorio dei Colli Euganei, dopo che Teolo era stata anche sede di un Podestà nel 1200 e su un precedente ipotetico edificio di età medievale. Spicca al centro dell’edificio una elegante torretta, con cella campanaria e copertura a cupola e un orologio voluto da Alessandro Capodivacca.

La dotazione e le esposizioni

Don Chisciotte, anni ’80 ferro e ottone, 180×60 cm

La dotazione risulta alquanto vasta: circa duecento tra dipinti, grafica e sculture (centrale quella di don Chisciotte, per il professore figura per certi versi emblematica e “nume tutelare” del giardino della sua ultima dimora a Illasi, nel veronese). La donazione costituisce solo una parte della raccolta complessiva del professore, che, a contatto con numerosi amici artisti, aveva ottenuto spesso da loro un riconoscimento personale. Ovviamente l’eterogeneità della donazione non ha permesso di conferire un indirizzo omogeneo di stili o tendenze precise, è un Museo molto personale, che evidenzia la curiosità e la generosità del donatore, sempre molto apprezzato per la peculiarità della sua filosofia estetica.

Il percorso tra le opere ricostruisce stima e confidenza con gli artisti già a Milano alla fine degli anni Trenta del secolo scorso e che coinvolgono l’apparire di componenti di Corrente, non allineati a Novecento aderente al regime, quindi l’inizio della docenza dopo un’adolescenza difficile, il trasferimento nel Comune di Teolo nei primi anni sessanta, con il conferimento della cattedra di Estetica presso l’Università di Padova, il ritorno a Milano nel 1979 anche come Emerito, infine la maturità a Illasi, sulle colline veronesi. Il professor Formaggio ha vissuto intensamente tra gli artisti e ha fornito loro la sua visione dell’arte e anche della vita. Nel 2014, dopo la sua scomparsa si sono tenute delle “Giornate di studio sulla figura intellettuale, umana e civile di Dino Formaggio filosofo, artista e critico d’arte”, in collaborazione con l’Università di Padova, Dipartimento di FISPPA, diretto dal professor Vincenzo Milanesi. Tra le chicche delle varie relazioni troviamo questa rivelazione di Stefano Zecchi: “Molto è cambiato: l’Università non tanto si è trasformata sul piano della didattica e della ricerca, semmai è cambiata seguendo quella previsione profetica che Formaggio mi aveva enunciato proprio nel nostro primo incontro, in quel novembre del ’72: la figura del maestro tende a tramontare, perché è tramontata la figura del padre. E ci sarebbe un gran bisogno sia dell’uno che dell’altro.”

Gli eventi

Oggi al Palazzetto dei Vicari si susseguono mostre (a rotazione anche le opere donate da Formaggio, essendo impossibile esporle tutte), mostre di artisti giovani promettenti o anche assai noti, incontri a tema mirati, scambi di idee, mostre anche musicali. Nel Museo particolare rilevanza ha l’ampia raccolta del pittore e scultore Tito Gasperini. Nel piano inferiore trova spazio la calcografia, di particolare interesse per il fondatore. In conclusione questa donazione appare al visitatore come un Museo di artisti amici, non necessariamente conosciuti dal critico, come nel caso di “un’opera per Dino”.

Il prossimo 17 giugno, alle ore 17, al Museo verrà inaugurata la Mostra “Zanzotto euganeo” e verranno presentate nuove targhe del Parco letterario “Francesco Petrarca” mentre in varie frazioni del Comune si svolgerà una due giorni di musiche e canti della tradizione popolare.

Lo studio di Formaggio, nella casa di Illasi

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Note:

  • Le foto sono tratte dal libro “L’Arte, il Senso di una vita –  disegni, acquerelli oli, sculture di Dino Formaggio artista” – Antigua edizioni, 2014
  • Si ringrazia il Comune di Teolo per le informazioni e le immagini relative al Museo

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