Per l’illustratore Achille Beltrame una Mostra permanente nel Municipio di Arzignano

Abstract

Una mostra ad Arzignano, paese natale di Achille Beltrame, mette in luce non solo il famoso illustratore ma anche l’ottimo pittore con la presenza di alcuni quadri significativi. Ne esce una figura di artista completo di cui Gianluigi Peretti ripercorre alcune fasi.

La mostra di Arzignano

Sabato 19 marzo 2022 è stata inaugurata ad Arzignano, ovest vicentino, la “Galleria Beltrame” in onore dell’illustre concittadino, che si è reso famoso soprattutto per le illustrazioni colorate sul Corriere della Domenica. L’iniziativa ha avuto due concause: i 150 anni dalla nascita dell’artista e il fortuito incontro a Brunico di amministratori della città del Grifo con un antiquario di mercatini che aveva quasi tutte le raccolte delle illustrazioni del Corriere. Sono 150 anni di riscoperta del grande artista e illustratore (Arzignano 1871-Milano 1945), che tuttavia appare qui pittore a tutto tondo, con tele, stampe e opere inedite che ne completano la conoscenza. Come dire che Beltrame è stato un grande ed eclettico artista italiano, apprezzato universalmente soprattutto nei primi decenni del Novecento. Per merito suo, per quasi mezzo secolo gli italiani hanno potuto farsi un’idea precisa dei maggiori eventi del tempo, anche durante la grande guerra e parte della seconda.

Le opere presenti

Le opere presenti in Galleria sono una cinquantina, per lo più pitture ad olio con predilezione per il paesaggio rurale, acquerelli, disegni e grafica varia. Costituiscono un’antologia artistica di alto valore che, pur nella sua eterogeneità, appare forse sconosciuta ai più. Molto soddisfatti gli amministratori per l’esito della Mostra Permanente, il sindaco Alessia Bevilacqua, il vice sindaco Enrico Marcigaglia e l’assessore alla Cultura Giovanni Fracasso: “Finalmente sarà possibile per tutti visitare la mostra di Beltrame e seguire il percorso della sua evoluzione e storia. Siamo orgogliosi del risultato”.

Beltrame aveva iniziato lo studio del disegno a Vicenza, ma ben presto aveva compreso che per far carriera doveva trasferirsi a Milano, dove s’iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Brera, seguendo le lezioni del maestro Giuseppe Bertini. Già da studente riusciva a mettersi in mostra vincendo il Premio Mylius con il dipinto Alla bicocca, conservato a Brera.

Opere di Beltrame nel territorio

Achille Beltrame

Alla prima Triennale dell’Accademia propose un Praeludium, nella seconda espose un Canova nel suo studio che gli procurò il Premio della Fondazione Gavazzi. Ele

ncare tutte le tappe del suo itinerario artistico sarebbe lungo, ma Milano ebbe un ruolo fondamentale nella formazione della sua carriera di pittore, ricercato anche come ritrattista. Non tralasciò la pittura murale specie nelle ville patrizie del capoluogo, della provincia e ai laghi lombardi.

Ad Arzignano si possono ammirare un San Gaetano nella lunetta del portale dell’Oratorio in centro dedicato al santo, un San Girolamo nella sacrestia del Duomo, più un polittico nella chiesetta del vecchio ospedale. La sua prima personale avvenne soltanto nel 1941 presso la Galleria Ranzini di Milano, quindi una commemorativa presso la Galleria Italiana d’Arte nel 1956, mentre nella città natale ne fu allestita una nel 1960.

Beltrame illustratore e la Domenica del Corriere

È tuttavia generalmente noto che la fama di questo brillante artista è dovuta alla sua instancabile attività di illustratore dei fatti più rilevanti della storia italiana e mondiale. Importante l’incontro in Montenegro con Edoardo Ximenes, nel 1896, inviato dell’Illustrazione italiana, che gli chiese qualche tavola per il suo giornale: fu l’inizio della sua carriera. Collaborò con il Ximenes fino al 1998.

hiamata fortunata e decisiva fu quella di Luigi Albertini e di Eugenio Torelli Violler per l’illustrazione della copertina della nuova rivista del Corriere della Sera, La Domenica del Corriere. Il primo numero uscì l’8 gennaio 1899 con l’illustrazione dedicata a una pattuglia di carabinieri: Bufera di neve nel Montenegro. Ben 12 volumi pubblicati da Rizzoli documentano l’attività di illustratore di Beltrame che nel periodo delle due guerre fu particolarmente coinvolto nella descrizione di episodi salienti dei due conflitti e in particolare nel periodo della seconda guerra mondiale si fece anche lente d’ingrandimento della propaganda di regime esaltando gli atti di eroismo dei soldati italiani o le conquiste e le vittorie dell’esercito italiano con didascalie del tipo: Gli instancabili Legionari, oppure: Fierezza di italiani, oppure: Gli arditi del mare. Senza mai muoversi dal suo studio di Milano per chiedere dettagli, Beltrame lavorò ininterrottamente fino al novembre del 1944, in piena guerra civile, con la tavola Bombardamento aereo. Nel complesso aveva elaborato ben 4662 tavole, in quarantasei anni, quelle che l’hanno reso celebre.

Beltrame pittore e pubblicitario

Andrebbe segnalata anche la ricca attività di Beltrame nel campo della pubblicità per il Campari, per la Cirio, per la Casa vinicola Ricasoli tra gli altri.

Si è detto che l’artista non si muoveva dal suo studio di corso Garibaldi ma si avvaleva dei resoconti dei cronisti e del suo archivio fotografico. Beltrame rimane un pittore di tradizione ottocentesca dotato d’ispirazione vivace, mantenendo sempre alto un principio di buon gusto e decoro anche nell’illustrare avvenimenti tragici e terrificanti. Come scrisse il critico Possenti: “seppe cioè essere vero senza essere verista e sincero senza essere brutale”. Proprio per questo suo intimo equilibrio seppe mantenere fedele la sua massa di lettori, che in lui ammirava la ricca fantasia accompagnata da capacità tecniche e fiuto giornalistico, che acquistarono meritata fama internazionale.

La morte lo colse a Milano il 19 febbraio 1945. Non vide purtroppo la nuova Italia.

Gianluigi Peretti

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