Viaggio in Italia di Goethe (quarta parte)

Abstract

Goethe racconta il suo andare curiosando per la città, la visita a una libreria antiquaria e la sorpresa dell’orto botanico. Di questa visita rimane traccia ancora oggi per la famosa ‘palma di Goethe’.

Fig. 1 – L’orto botanico in una litografia del 1842; sullo sfondo la basilica di Sant’Antonio

Una caratteristica libreria

“Finalmente ho potuto trovare le opere del Palladio, non già l’edizione originale che avevo visto a Vicenza colle tavole incise sul legno, ma bensì una nuova edizione, anzi un fac simile della prima colle incisioni in rame, pubblicata per cura di un valent’uomo, il signor Smith, già console d’Inghilterra a Venezia. Convien pur dirlo, che gl’Inglesi da buona pezza sanno apprezzare il buono, ed il bello, e lo sanno pure diffondere in modo grandioso.

Per acquistare questo libro entrai in una bottega di libraio, le quali porgono in Italia un aspetto loro proprio. Tutti i libri trovansi disposti all’intorno, non legati, ma in brochure semplicemente, e nella bottega si trova tutto il giorno buona compagnia. Vi si radunano nobili, sacerdoti, artisti, tutti coloro in una parola, i quali prendono in qualsiasi maniera interessamento alla letteratura. Si domanda un libro, lo si rimette al suo posto, se ne vanno svolgendo i fogli, vi si fa la conversazione. Nell’entrare colà vi trovai un cinque o sei persone le quali tosto volsero tutte sopra di me i loro sguardi, allorquando udirono che io aveva fatta domanda delle opere del Palladio”.

La scoperta delle edizioni delle opere del Palladio

“E nel mentre il libraio stava cercando il libro, si volsero a me, mi diedero conto dell’edizione originale, di quella che cercavo, e mi parvero tutti al corrente dell’opere e dei pregi dell’autore, e ritenendomi per un architetto, mi lodarono di cercare a studiare di preferenza di ogni altro quel grande maestro, soggiungendo ne avrei ricavato maggior profitto che dallo studio dello stesso Vitruvio, imperocchè l’architetto vicentino aveva fatto studio profondo degli antichi e delle antichità, e cercato di adattarne i precetti ai bisogni dei tempi moderni. Mi trattenni a lungo con quei signori cortesissimi, dai quali ebbi varie informazioni intorno alle cose notevoli della loro città, quindi presi da essi congedo”.

La sorpresa dell’orto botanico (oggi sito UNESCO)

Fig. 3 – Serra ottagonale contenente la Palma di Goethe

“L’orto botanico per contro, è grazioso, e di aspetto ameno. Molte piante vi possono stare all’aria aperta anche durante l’inverno, purchè si abbia la precauzione di collocarle contro un muro, od in vicinanza di questo, che le protegga dal soffio della tramontana.

Si lavora all’aria aperta fino al fine di ottobre, e si fa fuoco per poche mesi nelle stufe. La è cosa piacevele ed istruttiva ad un tempo, il potersi aggirare fra mezzo ad una vegetazione affatto nuova, e sconosciuta. Nel vedere le piante, come tutti gli altri oggetti che si conoscono da buona pezza, non si pensa; e che cosa si è la contemplazione, senza il pensare? Qui, fra mezzo a tutta questa varietà, il pensiero trovasi in continuo esercizio, e sorge l’idea che tutte le varie specie di piante, possono pure aver avuta origine da una specie sola. Partendo da questo principio soltanto, rimane possibile determinare logicamente le varie specie, le varie famiglie, nella qual parte mi sembra per dir vero, abbia fin qui prevalso troppo l’arbitrio. Io mi sono impuntato in questo assioma della mia filosofia botanica, e non iscorgo modo di potermene francare. Questa scienza è altrettanto vasta, quanto profonda”.

Nota: Le descrizioni qui riportate sono tratte da Johann Wolfgang von Goethe – Ricordi di viaggio in Italia nel 1786-87. Traduzione dal tedesco di Augusto Nomis di Cossilla (1875)

La Redazione

 

Fig. 4 – Padova, l’Orto botanico

 

Immagini:

Fig. 1 – https://it.wikipedia.org/wiki/Orto_botanico_di_Padova
Fig. 3 – Di Chris Light – Opera propria, CC BY-SA 4.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=48110465
Fig. 4 – Di Rollroboter – Opera propria, CC BY-SA 3.0,
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25787786

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