Villa Capra di Vicenza detta La Rotonda

Vicenza sorprende per Padova Sorprende

Abstract

Appunti che vadano oltre la lettura delle pur splendide soluzioni architettoniche del capolavoro del Palladio.

La Rotonda del Palladio

Villa Capra del Palladio situata sulle pendici di Monte Berico a Vicenza è detta la Rotonda per la struttura centrale interna che si presenta appunto in forma circolare. Molte sono nell’antichità le strutture che si rifanno a questa forma: il pantheon a Roma, con quel pronao che sembra posto lì in modo posticcio, molti fari collocati nei porti, molti mausolei, le colonne, quelle che hanno una funzione strutturale e quelle monumentali, ecc., ma direi particolarmente, e vedremo perché, le tholos in Grecia.

Villa Capra detta la Rotonda con la cupola dello Scamozzi (it.Wikipedia.org)

In realtà la Rotonda è una perfetta sintesi dell’architettura occidentale almeno fino al Rinascimento. È una casa, una struttura che nella sua forma quadrangolare, pur nelle diverse combinazioni degli spazi (a blocco unico, con cortile interno, con corpo centrale ed espansioni laterali in linea o in disposizione ortogonale…)  rappresenta di gran lunga il modo più seguito di costruire le abitazioni in Europa, in Medioriente, e non solo, ma non in tutto il mondo. I quattro pronai, in questo caso così armonicamente inseriti nel complesso, richiamano l’entrata dei templi greci e romani, quindi svelano in qualche modo la dimensione spirituale dell’uomo anche se in realtà dovrebbero appartenere più alla sfera materiale trattandosi di edifici con chiare funzioni abitative, civili. E questo si ripropone prepotentemente anche nello spazio circolare interno attorno a cui ruota tutta la costruzione, non per nulla è tutto il complesso a prendere il nome di Rotonda.

Pianta e prospetto del Palladio per villa Capra detta la Rotonda (it.wikipedia.org)

Come abbiamo visto, numerosi sono i manufatti che si rifanno a questa forma nell’antichità ma, in questo caso, il richiamo, intenzionale o meno da parte dell’autore, è alla tholos, quel tempio rotondo che  diversi popoli hanno adottato le cui funzioni tuttavia non sono ben chiare; nella sua forma circolare, la meno dispersiva tra tutte le forme geometriche, essa trattiene maggiormente quanto si presenta all’interno e con la parte inferiore scende sotto il livello del suolo per andare a toccare le essenze ctonie della terra, per i Greci le entità di natura semidivina che abitano nelle profondità, retaggio di una concezione religiosa preellenica che i Greci non hanno espulso del tutto dal loro modo di concepire la realtà e soprattutto nel loro procedere razionale sul piano della conoscenza. Il Palladio poi, vi aggiunge altri elementi essenziali: innanzitutto fornisce a questo spazio circolare quattro aperture verso i quattro angoli della terra e così lo fa dialogare con l’ambiente circostante, idealmente con tutto il mondo; in questo modo crea un’osmosi significativa tra quanto vi è all’interno e quanto si presenta all’esterno, e anche qui con grande lungimiranza idealistica perché lo fa proprio attraverso i quattro pronai che, come abbiamo visto, si rifanno ad una concezione ben diversa della manifestazione religiosa, e quindi in un rimescolamento di energie che dovrebbe essere preludio di una rappresentazione armonica del vivere attraverso la ricombinazione di tutte le forze che si muovono nell’universo.

La sala centrale rotonda della villa (abitare.it)

Non solo, ma nella progettazione palladiana, purtroppo non portata a compimento dal suo discepolo, lo Scamozzi, che ne ha alterato, e azzerato quindi l’effetto, a concludere in alto lo spazio circolare centrale della villa doveva essere una vera cupola e non la cupola ribassata realizzata dallo stesso Scamozzi dopo la morte del maestro che non ha potuto vedere ultimata la sua opera secondo quanto prevedeva la sua idea originaria. La cupola, si sa, in architettura rappresenta la volta celeste e in cielo sono poste da tutte le civiltà le energie celesti, quelle divinità che esprimono le forze positive presenti nell’universo e a cui gli uomini si richiamano e si affidano nel loro cammino terreno per averne la protezione e la sicurezza nel percorso. Ecco allora come villa Capra, detta la Rotonda rappresenti una sintesi mirabile non soltanto della scienza costruttiva dell’uomo ma anche della cultura umana nella versione architettonica, poiché in essa si possono leggere molti aspetti che attengono al modo di sentire e di rappresentare la realtà da parte dell’uomo che ad una prima lettura forse non è così facile da cogliere.

Interno dell’attuale cupola (inexhibit.com)

Federico Cabianca

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