Venezia Xenithea

Venezia sorprende per Padova Sorprende

Abstract

É davvero sorprendente scoprire la grandezza delle donne nei campi che sono stati, soprattutto in passato, ma non solo, di esclusivo dominio degli uomini: l’arte, la letteratura, la scienza, la filosofia, la storia e pure la teologia. Un libro rende conto di molte donne che hanno avuto ruoli fondamentali e hanno segnato la storia.

Considerazioni preliminari

Sempre più si evidenzia un vuoto nella cultura occidentale rispetto a certe rilevanti personalità femminili spesso attive a livelli pari, se non superiori, a uomini loro contemporanei. Molto si è fatto negli ultimi anni per superare queste disparità e si scoprono contributi rilevantissimi delle donne in molti campi del sapere, spesso apertamente osteggiate dal potere maschile, come nel caso della Piscopia, che si dovette laureare in filosofia perché il cardinal Barbarigo, cancelliere della Università di Padova, ne impedì la laurea in teologia.

Gaspara Stampa e Elena Piscopia, due grandi padovane

Ci sono due protagoniste storiche legate alla città di Padova nel libro a più firme Venezia Xenithea. Storie di donne straniere a Venezia, raccolta di racconti ideata e curata da Antonella Barina. La prima protagonista è Gaspara Stampa (Padova, 1523 – Venezia, 1554), “rivissuta” dalla poeta Lucia Guidorizzi in un dialogo tra Gaspara e la sorella Cassandra, dove le due affrontano i temi dell’amore, dell’affetto e della difficile collocazione delle donne di lettere in un universo ancora maschile. Altrettanto legata a Padova è Elena Piscopia Cornaro (Venezia, 1646 – Padova, 1684), prima laureata al mondo (2) che, al contrario di Gaspara, alla fine ha scelto di vivere nella città euganea ed è raffigurata tra l’altro in una statua del Bo, della quale scrive Devana, sciamana e ideatrice della Scuola delle Donne, nel sito youtube dove sono presenti diverse audioletture tratte dalla raccolta.

Gaspara Stampa
illustrazione di Carol Schultheiss

VENEZIA XENITHEA”

Venezia Xenithea nasce con un particolare procedimento che può essere definito letterario, ma è in primo luogo esistenziale – ha spiegato Barina – l’idea era di concentrarsi sulla STRANIERITÀ e sul DESIDERIO delle donne che ci hanno preceduto e farle parlare attraverso di noi. Alla fine, siamo state noi a parlare attraverso di loro”. Il libro è uscito, dopo “una lunga gestazione” cominciata nel 2005, con 19 racconti di nove autrici: oltre a Guidorizzi e Devana, Sara Zanghì, Daniela Zamburlin, Maristella Tagliaferro, Eva Pellegrini, Lecia Papadopoulos, Chicca Morone e la stessa Barina, che come curatrice ha ricevuto il Premio Speciale “Franca Fraboni” del Paese delle Donne/Donna e Poesia. Un premio, ha sottolineato, che va “all’opera nel suo complesso e quindi anche a tutte le autrici che hanno partecipato a Venezia Xenithea”.

Le presenze femminili in “VENEZIA XENITHEA”

Elena Cornaro Piscopia
Illustrazione di Carol Schultheiss

Ogni racconto è preceduto da un’illustrazione della pittrice americana Carol Schultheiss, sorta di ritratti psichici scaturiti dalla lettura dei racconti. In copertina, una Venezia che porta se stessa nel grembo. Dall’undicesimo secolo ad oggi, le protagoniste trattate sono Teodora, ultima principessa bizantina a ricoprire la carica di dogaressa a Venezia, Hao Dong, sposa cinese di Marco Polo, Cristine de Pizan, autrice de La Città delle Dame, Caterina Cornaro, regina di Cipro, la poeta Gaspara Stampa. In Venezia Xenithea si narra poi l’amor cortese della veronese Ginevra Serego Alighieri, la libertà di Bianca Cappello, il Merito delle Donne di Moderata Fonte, la conoscenza di Sara Copio Sullman, il femminicidio di Desdemona, i saperi di Elena Cassandra Arcangela Tarabotti, teologa, la pittura di Giulia Lama, la libertà di George Sand, il sacrificio di Anita Garibaldi, la passione di Constance Fenimore Woolson, l’arte di Eleonora Duse e l’amore per l’arte di Peggy Guggenheim. Parlano inoltre di sé Elena Cornaro Piscopia e la veneziana Elisabetta Caminer Turra, prima direttrice di un giornale che nel ‘700 ebbe diffusione europea: i racconti, infatti, sono in buona parte scritti in prima persona e accompagnati da una poesia. Venezia Xenithea ha il sostegno della Scuola delle Donne di Devana e de Il Mondo delle Idee di Chicca Morone.

Il primo ad arrivare, ha ricordato Barina, nel 2005 fu il racconto di Sara Zanghì, scrittrice e poeta siciliana vissuta a lungo a Roma, alla quale la raccolta è dedicata. Zanghì, che firma il racconto su Constance Fenimore Woolson, è mancata due anni fa ed è autrice di diversi libri di poesie, alcuni di racconti e Nebris, un romanzo nella prima parte ambientato sui Nebrodi, i monti della Sicilia orientale dove è cresciuta, ribelle e precocemente portata alla scrittura. L’ha ricordata in settembre alla presentazione di Venezia Xenithea, svoltasi nella Casa Internazionale delle Donne di Roma, la storica Mimma De Leo. Altre presentazioni si sono svolte davanti a numeroso pubblico a Micromega di Venezia e, nonostante il covid, recentemente, con tutte le norme del caso, al Pannonia del Lido di Venezia. La presentazione a Padova è invece slittata a causa della pandemia e si svolgerà appena possibile.

Bibliografia

1) Venezia Xenithea. Storie di donne straniere a Venezia (a cura di Antonella Barina), Venezia, Edizione dell’autrice, 2019
2) Vedi l’articolo di Antonella Barina Elena Lucrezia Cornaro Piscopia in questo sito.

La Redazione

Il Libro

Venezia Xenithea a cura di Antonella Barina

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