Le statue del Prato della Valle: un passo avanti

Il dibattito in corso
Il dibattito che si sta sviluppando in seguito alla meritoria proposta dei consiglieri comunali Colonnello e Pillitteri di innalzare una statua in Prato della Valle a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia presenta degli aspetti estremamente interessanti che da un lato si rifanno al principio importantissimo, ma moderno, della ‘parità di genere’, dall’altro al rispetto dell’integrità del Prato della Valle, così come ce l’ha consegnato la storia.

Il progetto originale dell’isola Memmia

Ma il Prato della Valle per come è oggi non è, in relazione al posizionamento e al numero di statue, quello progettato da Andrea Memmo e Domenico Cerato, c’è passata la furia dell’esercito napoleonico, con la distruzione delle statue dei dogi, per imporre una ridefinizione sia del numero di statue sia dello spostamento degli obelischi che, previsti in origine sui viali, sono andati a sostituire le statue mancanti, in origine 88, oggi 78 più due piedistalli vuoti. Quindi un evento bellico ha già modificato l’impianto originale e all’appello mancherebbero ben 10 statue, se non si vuole mantenere i due basamenti vuoti a futura memoria. [Vedasi Vincenzo RADICCHIO, Descrizione della generale idea concepita, ed in gran parte effettuata sul materiale del Prato detto già della Valle di Padova, Roma 1786. (Vincenzo Radicchio era Segretario del Memmo)]

In secondo luogo, facendo un passo indietro, e prendendo nota del fondamentale documento che è l’incisione in rame del Piranesi, fatta eseguire da Andrea Memmo su disegno preparatorio dell’architetto Giuseppe Subleyras, si apprende che gli anelli delle statue dovevano essere non due, ma tre: i due intorno alla canaletta, il terzo fuori, in quella che oggi è la parte asfaltata della piazza. (Vedasi: Francesco PIRANESI. Prospettiva della nuova piazza in Padova dietro la generale idea già concepita ed in gran parte effettuata dall’ecce.mo Sig. Andrea Memmo… 1786)

Incisione di Francesco Piranesi raffigurante l’intero progetto di Andrea Memmo su Prato della Valle (Padova)

La proposta di Padova Sorprende

Da qui è nata la proposta del Terzo anello di Padova sorprende (Le statue di Prato della Valle: il terzo anello, in questo sito), cioè un ritorno al disegno originale del Memmo, proposta portata alla discussione perché questa ipotesi di Terzo Anello, 8 statue di donne a fare corona alla fontana, può essere anche pensata all’esterno (la zona oggi erbosa?) o le statue possono venir posizionate sui viali, dove in origine erano previsti gli obelischi, e si dovrebbe arrivare anche alla riprogettazione della fontana, del tutto inadeguata al monumento e comunque posteriore al progetto del Memmo che prevedeva, non una fontana, ma fontane.

Questa proposta non vuole porsi in alternativa ad altre; ad esempio troviamo molto interessante l’idea di Italia Nostra di un Viale delle statue che però vedremo più significativamente collocato in un Viale di ingresso alla città, quasi un biglietto da visita (Viale Codalunga?), ma è compito di chi ha avuto l’idea di eventualmente accettare un confronto. Nostro intendimento è arrivare ad un punto nel quale le varie proposte abbiano un momento di discussione pubblica perché possano essere motivate sia sul piano culturale che su quello progettuale, artistico ed economico.

La Redazione

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